29 giugno 2012

MONSTERPRIECE una nuova bellissima uscita per il CollettivoMensa tanti autori e autrici per un porgetto dedicato interamente ai mostri(quelli fuori e quelli dentro di noi), e come sempre la copertina firmata Silvio Giordano!! 
gli autori:2501, Aileen Carol Wuornos, Akab, Andrej Romanovic Cikatilo, Antonio Pronostico, Ausonia, Cancelletto, Charles Manson, Ciro Fanelli, Danilo Restivo, Darkam, Domenica Maiorino, Elena Rapa, Fabiagio Salerno, Fabio Tonetto, Federica De Ruvo, Francesco Cattani, Gianluca Garrapa, Gregorio Magini, Jacopo Nacci, Jeffrey Lionel Dahmer, John Wayne Gacy, Leonarda Cianciulli, Maicol e Mirco, Marco Purè, Mario Vanni, Martina Masotti, Massimo Pasca, Matteo Zorzetto, MP5, Nigraz, Officina Infernale, Pietro Pacciani, Rocco Lombardi, Sacha Biazzo, Silvio Giordano, Simone Ilovetu, Simone Lucciola, Tiziano Angri, Tommaso Dell’Anna, Vanni Santoni, Walter Giordano.
dicono modestamente di se stessi e della rivista:Collettivomensa non porta rancore e segna un’altra tappa imprescindibile nella storia del mondo tutto. Monsterpiece, la nuova produzione targata CM, è appena uscita dalle clandestine fauci tipografiche. L’abbiamo pagata piuttosto cara, abbiamo sofferto? Sì, ma ne è valsa la penna, il pennarello e milleesettecentoeuri. Questa volta è un numero piuttosto colorato, vi è da dire, prima ancora che lo sottolinei la critica di settore, sia all’esterno che all’interno la pagina risplende di mostruosità fottutamente popdance... Lodevole la prova dell’Akab nostro attuale genio preferito, che piazza un bel manifesto pubblicitario al quale non si può proprio dire di no. E che dire degli altri? Se non che non li ho letti? Forse che ho molta voglia di leggerli? Corrisponderebbe al vero? Posso farmi queste domande pubblicamente in un post che dovrebbe non sembrare, ma almeno essere pubblicitario? Non lo so. Forse la risposta è contenuta proprio qui, in questa rivista patinata che mi grida leggimi, nonostante il suo aspetto mostruoso ci tiene a precisarlo dai mostri, a volte nascono dei capolavori.http://collettivomensa.com/

Qui sotto l'ipotesi cromatica della mia illustrazione "Renata la Principessa innamorata",tra le tante fatte, piu femminea e che piaceva tanto a Fabio e a seguire la scelta defnitiva andata in stampata. 



25 giugno 2012

Eccomi su MUSERUOLA!un nuovo progetto di Erugery, una piccola fanzine in edizione limitata realizzata piegando un A3 e rendendolo un simpatico libretto monografico!museruolaedizioni.blogspot.it


Appolinaire loves Ron Athey
Stampa fine art tiratura 30, fortmato A6

Questa è il mio disegno per la serie di stampe prodotte da FabricaFluxus per sostenere la fanzine MrMango

per vedere la serie completa realizata dai MrMangoguys
visita il nostro blog















18 giugno 2012

MrMango è pronto per essere raccolto..e allora cosa aspetti!...sbrigati a prendere le primizie del raccolto di fanzine presso il Crack! al Forte Prenestino di Roma dal 21 al 24 Giugno....
mi raccomando non puoi perderti la prima trilogia nei succosi gusti Dio, Patria e Famiglia.
Ci saranno molte sorpese dentro, come i posteroni centrali di Andrea Bruno, Andrea la Rocca e PaperResistance, avventurose interviste a Stripburger, DernierCri e CollettivoMensa, e le strepitose tavole di Officina Infernale, una per ciascun numero!
...infine Mr.Mango ringrazia inevitabilmente e  fruttosamente tutti gli autori che hanno partecipato al progetto con un loro contributo diretto o quelli che ne han preso parte trasversalmente, attarverso le collaborazioni fatte con le  varie realtà intervistate, e che han reso abbondante e profumato questo primo raccolto:Andrea Bruno, Dast, Diego Knore, Dem, Dip, Officina Infernale, Laura Nomisake, Rocco Lombardi, Flavio Zampaloni, Giovanni Zuanelli, Pakito Bolino, FREDOX, Antoine Bernhart, Craoman, Ohta Keiichi, Marcel Ruijters, Akab, Elena, Rapa Giacomo Podestà,  Hurricane Ivan, PaperResistance, Simone Lucciola, Stefano Zattera, Squaz, Jakob Klemenčič, Matej Kocjan - Koco, Kaja Avberšek, Matthias Lehmann , Igor Hofbauer, Stefano Zattera, Squaz, Andrea La Rocca, Camilla Falsini, Darkam, Flavio Zampaloni, Giò Pistone, Ilaria Trionfetti, Karin Andersen, kyon, ManuelPabloPace, Michele Pierpaoli, Antonio Pronostico, Massimo Pasca, Francesco d’Isa.
...e allora cosa aspetti..strapazzati di frutta!!

Mr.Mango ringrazia dolcemente la cartoleria PaperBook e la Galleria FabricaFluxus per il sostegno e la collaborazione!
mrmangofanzine.blogspot.it


...e questa la mia illusatrzzione per il MrMango|Patria, si intitola A MIA MADRE PATRIziA...gioco di parole scontato ma spero esaustivo per rapprsentare la cara madre patria che si mangia con gusto i suoi figli .

16 giugno 2012


ci vediamo al Crack con MrMango
http://crack.fortepressa.net/index.php/en/

visita il blog con le anteprime del mango!
http://mrmangofanzine.blogspot.it/2012/06/illustrazione.html

--------------------- --------------------- --------------------- --------------------- --------------------- 
...ed ecco i risultati!!!

La cella di Mango con gli amici bassanesi di Bubka zine e il bel dipinto centrale di Lucamaleonte!

Foto 


e con gli amici di Puck! in un waal painting di faccesfacciate!


12 giugno 2012


 
MRMANGO IN SOLIDARIETA ALLE POPOLAZIONI EMILIANE_In solidarietà alle popolazioni emiliane colpite dalla recente ondata sismica, abbiamo pensato di partecipare all'iniziativa promossa da Comicout  http://comicout.blogspot.it/ con la speranza di dare un aiuto piccolo ma concreto. 
il mio contributo: Mr. PONY AND LUISE | tecnica mista su carta d'acquerello,18 x 13 cm, €  40 euro_VENDUTO_

10 giugno 2012





















 
 Arbor Vitae, tecnica
mista su tela, 100×100 cm, 2012

07 giugno 2012

          

Queste tele sono sempre all'interno del progetto  libro-mostra con Dast Mutamenti:
 
Respiri_tecnica mista su tela_50x50
Losti in space_tecnica mista su tela_50x50
Una magnific sorpresa_tecnica mista su tela_50x50

06 giugno 2012

NUOVI MONDI
“Il Nuovo Inizio” 
Da dove viene l’irresistibile voglia di Apocalisse di Dast e Rapa? La risposta è in questo capitolo… Non si tratta di un desiderio di distruzione puramente satanico, negativo o nichilista, al contrario. Perché la fine significa nel contempo un nuovo inizio.
Diverse religioni, tradizioni e leggende descrivono il tempo in modo ciclico, secondo un processo involutivo in quattro fasi. Sono i quattro Yuga della religione indù e le quattro età della tradizione greco-romana: età dell’oro, dell’argento, del bronzo e del ferro. Il periodo che stiamo vivendo corrisponde al Kali-Yuga, l’età del ferro, e viene definito perfettamente dalla tradizione nordico-norrena come “Ragnarök” (oscuramento degli Dei). Il Kali-Yuga finirà solo con l’Apocalisse, a cui seguirà una nuova età dell’oro.
Negli ultimi decenni, rivelazioni apocalittiche si sono diffuse negli ambienti più svariati. Charles Manson avrebbe profetizzato una guerra razziale devastante, dove gli unici superstiti sarebbero stati lui e la sua “Famiglia”, che si sarebbero salvati nascondendosi in una caverna nella valle della morte chiamata “il pozzo del diavolo”. Usciti da lì, avrebbero trovato un nuovo mondo.
Molto più vicina alla spirito artistico di Dast e Rapa è la visione di un oscuro culto degli anni Sessanta e Settanta, “The Process – Church of the Final Judgement”. Secondo The Process “Cristo e Satana elimineranno il loro conflitto e verranno insieme per la Fine: Cristo per giudicare, Satana per eseguire il giudizio. Puro amore disceso dalla sommità del paradiso unito al puro odio salito dall’abisso dell’inferno”. A quel punto, i membri di The Process sarebbero stati 144.000, le 144.000 anime che sopravvivranno nella gloria del nuovo inizio, come indicato dal quarto versetto del settimo capitolo dell’Apocalisse di Giovanni. The Process vedeva il mondo che li circondava come il regno delle “forze grigie”, che avevano creato una società dominata dalla mediocrità, dall’ignoranza e dal conformismo. L’unica speranza di rinnovamento era naturalmente l’Apocalisse, che avrebbe fatto tabula rasa di tutto, dando origine al nuovo inizio.
Le opere di Dast e Rapa sono popolate da anime melanconiche ed emarginate che, come i membri di The Process, non si riconoscono nella realtà e nella società che li circonda, perché sentono di vivere in un mondo che non è il loro. Ma in questo disagio permane sempre un punto fermo, che mantiene alto lo spirito e saldo il cuore. E’la certezza del nuovo inizio, di una rinascita e di un rinnovamento (anche interiore), che viene espressa dagli artisti nelle opere con proliferazioni di mammelle o che grondano latte.
In quella nuova età, come scrisse il poeta greco antico Esiodo, la vita sarà “simile a quella degli Dei” e vi sarà “un’eterna giovinezza di forze”.
Alessandro Papa

Elena Rapa
Germinazione I
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
Elena Rapa
Germinazione II
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
Elena Rapa
Germinazione III
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
L’IRA FUNESTA
“Teofanie Neopop e (pre)Visioni Apocalittiche” 
Con l’aggettivazione pop-surrealista si è enucleato, specie negli ultimi lustri, una straordinaria mole di autori, quantità di stili e disparati universi immaginifici, così accomunati da una definizione suggestiva, che nondimeno ha esaurito la propria carica semantica svuotando di senso specifico quanto con essa si è denotato. Termine dalla paternità e sostanza oltreoceanica, spesso conferito con criminosa arbitrarietà, il Pop-surrealismo ha avuto quantomeno il merito, in arte, di abbattere l’ennesima cateratta di interdizioni del raffigurabile, eleggendo a statuto di icone soggetti, forme e personaggi afferenti ad ambiti erroneamente considerati meno “nobili” quali il cinema, i cartoon, il fumetto, l’universo video-ludico e l’oggettistica merceologica in primis. Di fatto un gesto che conduce, se non a compimento, ad ulteriori sviluppi, principi e assunti già warholiani, ma congeniti alle idiosincrasie, alle inquietudini e derive della contemporaneità.
Un nuovo pantheon, cangiante di forme e colori, in cui possono convivere santi e supereroi, filosofi e alieni, esemplarità anatomica e sfrenata mutazione. Un sistema articolato di influenze e sensibilità che dà corpo e ragione del patrimonio schizoide alimentato dalla congerie propria dell’umana creatività e speculazione.
Conseguenza logica che anche le fattezze psicotroniche e gli squillanti cromatismi del new-pop non sfuggano al tentativo, vano e atavico, di concretizzare visivamente l’anelito esiziale e autodistruttivo insito nella nostra specie. E che l’estinzione venga sostanziata da teorie millenariste o ammantata con dottrine escatologiche poco importa, la scomparsa antropica rimane il desiderio inconscio, la fantasia inconfessata di ciascun individuo. Un miraggio masochistico che serpeggia nell’animo, un tumore annidato tra le informazioni genetiche del patrimonio umano, un  virus messo in coltura nelle pagine dei letterati, negli affreschi e nelle tele dei pittori, un morbo di cui si fanno aedi Dast ed Elena Rapa, fautori di mondi apparentemente fittizi, in realtà declinazioni disincantate e feroci delle quotidiane contingenze. Artisti, e quindi visionari e mistificatori per antonomasia, che proiettano il proprio sguardo in dimensioni figurativamente turbolenti costringendoci ad esperire paesaggi, pulsioni e verità che, se non fosse per il favore estetico che li connota, condurrebbero alla vertigine e alla pazzia....
 Andrea Grieco

Elena Rapa
Lacrime d’adDio
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
Elena Rapa
L’adDio
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
Elena Rapa
Viaggio d’adDio
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
MUTAZIONI
“Touched by the hand of God” 
Tutte le culture sono nate da narrazioni di visionari, di toccati dalla mano di Dio, di mutati e mutanti. La mutazione, per essere davvero tale, deve essere ereditaria. In genetica alcune mutazioni possono rendere le cellule maligne. In un essere umano adulto ogni giorno muoiono dai 50 ai 100 miliardi di cellule. In un anno la massa delle cellule ricambiate è pari alla massa del corpo stesso.
Ma in un organismo, non tutte le cellule hanno la stessa durata di vita: in un corpo umano le cellule della pelle vivono in media 20 giorni, quelle dell’intestino 7 giorni, i globuli rossi 120 giorni, quelli bianchi 2 giorni e le cellule neuronali e muscolari per tutta la vita.La tradizione orale è una costante e continua mutazione, spesso rielaborata attraverso altri codici simbolici, l’imitazione o la sperimentazione.
Alcune di queste decodifiche sono maligne, hanno portato la regressione del “DNA” trasmesso e, più in generale, l’appiattimento culturale.La mutazione rientra in uno scenario di probabilità, è prevista e prevedibile (in quanto possibile).
Forse sarebbe più corretto definirla uno scatto evolutivo, un incontro casuale di diversi elementi, esistenti e soggetti a regole, che porta a qualcosa di inconsueto, magari sconosciuto all’intelletto umano, ma che rientra comunque nelle leggi naturali. Tutte le culture hanno avuto Araldi il cui compito era mostrare, e tentare di spiegare, al mondo queste accelerazioni evolutive. Compito che oggi spetta agli artisti, spalancatori di porte, interruttori neuronali, gameti visionari.
Elena Rapa e Dast sono stati toccati dalla mano di Dio. Mostrano al prossimo ciò che sta nel retro delle nostra vite; collaborando con sette volte sette realtà artistiche diverse, trasmettendo la loro umiltà, la voglia di comunicare e l’etica creativa. Oggi si chiama networking selettivo, ieri dedizione e voglia di condivisione.Sono cellule impazzite portatrici di sguardi su ciò che gli altri non vedono.Alfieri di evoluzioni in modo esponenziale, una pura energia che si espande come una ragnatela.
 Giovanni Cervi
 ANIMA E CORPO
“Anima e Corpo” 
Anima e Corpo, oppure Eros e Psyche, oppure Eros e Thanatos? E’ così importante distinguere tra Anima, Psyche, o Thanatos? E’ veramente necessario chiarire le differenze che corrono tra il Corpo “fisico” e l’Eros “emotivo” in un ambito artistico che potrebbe essere classificato nel reparto stagno del Surreale?
Un vero artista proverà sempre orrore nell’essere etichettato e catalogato genericamente, nonostante sia costretto ad accettarlo dall’impero del marketing. Se però analizziamo sistematicamente il surreale e l’enigmatico insito nell’opera di un artista, il fenomeno (che per ragioni di convenienza sintetizzeremo in: Mistero), non sarà affatto rivelato (o “spiegato” agli analfabeti come un tempo si faceva con la Bibbia), bensì defraudato e ancora peggio snaturato. Un Mistero rimane tale, finché salva la sua indicibile totalità, altrimenti non è niente. Il Mistero appartiene al linguaggio del Mythos e non può essere confuso, tanto meno rivelato attraverso il linguaggio del Logos.
E’ vero che nell’universo nulla accade “per caso” e tutto ha una ragione di essere, ma chi ha stabilito che il significato dei fenomeni debba essere interpretato attraverso un linguaggio logico, oggi volgarizzato e impropriamente abusato? L’essere umano è forse un animale esclusivamente razionale? La meraviglia dell’intendere mitico è tale che al cospetto di un Mistero può comprendere innumerevoli interpretazioni, tutte esatte eppure discutibili. Ciò che veramente importa è la trasmissione sensibile che si connette direttamente al nostro immaginario psichico, il linguaggio dell’Anima. Quell’Anima che non ha nulla a che fare con la concezione della stessa secondo l’etica cattolico-cristiana, ma si rapporta all’animale = anima, le cui antenne percettive sono rappresentate dalle corna di Dioniso o di Pan, il “Tutto” universale, mezzo animale e mezzo umano, da cui proviene persino il concetto di Panico. Non è una novità che il disagio, anzi il terrore provocato dall’incomprensibile, costringa il debole a razionalizzare l’oggetto del proprio disagio, snaturandolo, o come si preferiva in un recente passato, condannandolo al rogo.
Potremmo distinguere la concezione classica di Eros e Psyche (l’anima-le dionisiaco) dalla più moderna concezione di Eros e Thanatos, che raggiunse il suo apice nel corso del Romanticismo. In quest’ultimo caso l’Eros s’identificava ordinariamente con il Corpo, quella fragile, corruttibile “carne”, quella “carne” schiava delle proprie pulsioni primordiali (i famigerati bassi istinti), che perciò doveva essere punita attraverso lo specchio della Morte. L’orrenda Morte aveva il compito di rammentare alla carne la sua peccaminosa vanità. Cenere sei, cenere diventerai, terribile monito di cui si servivano i potenti per condizionare le vivaci potenzialità di artisti e poeti.
Nessuno può negare che la passionalità e la bellezza della carne siano destinate alla Morte. Però, in quanti altri modi si può interpretare la condizione umana, oltre quelli inculcati dall’ordine morale stabilito dai potenti negli ultimi duemila anni in Occidente?
Mille pagine non basterebbero ad argomentare esaurientemente il tema al titolo di questo capitolo: Anima e Corpo. Si deve però considerare che si tratta di un libro illustrato dagli artisti Elena Rapa e Dast, quindi sarà opportuno limitarci a suggerire alcuni spunti preliminari di riflessione, senza avere la pretesa di giudicare le opere......
Dorian X
(Modenini)

Elena Rapa
Respiri I
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
Elena Rapa
Respiri II
tecnica mista su carta, 22×30 cm, 2011
Elena Rapa
Respiri III