
Questo dipinto su legno è stato realizzato per la bipersonale assieme a Silvia Argiolas, a Milano il prosismo Aprile.
La mostra sarà legata alla psicadelia, questa un anticipazione!
Viviamo in forme umane, siamo il risultato della contemporaneità,
ne possediamo il linguaggio.
ma Siamo davvero esseri umani?
Illustrazione di Stefano Zattera
Non mancate a questo effervescente appuntamento ideato dai ragazzi di Bassano per promuovere in trafesrta milanese il progetto Infart.
http://www.infartcollective.com
L'esposizione sarà composta dalle opere dei Maestri Zattera e Dast, di Pablo, Diego, Cera, Koes e di altri bravissimi disegnatori e writer come Giovanni Pasini, Thomas Raimondi, Orticanoodles, Seacreative , Pixel Pancho.
Il tutto accompagnato con brio dalle musiche a cura di Elisa Bee, Claudio King P e Ali Selecta.
questa una piccola tela che esporrò che raffigura 2 sorolle molto humanoid, le sorelle Pink Twins.
Enrichetta Fiorino Caracciolo
Comprava senza nascondersi i giornali dell'opposizione, che leggeva ad alta voce in convento. Intese profittare della libertà di stampa concessa per denunciare la condizione di tante donne costrette allo stato monastico. Finalmente le fu concesso di trasferirsi in un conservatorio, anche se con a casa della madre, con la quale si era riappacificata, come invece aveva chiesto Enrichetta.
Nel Conservatorio di Costantinopoli venne duramente colpita in quella che era la sua passione: la lettura: le furono sequestrati libri e per un puro caso, durante una perquisizione subita nel 1849, non trovarono un fascio di carte rivoluzionarie cifrate, un pugnale e una pistola che le erano state affidate da un cognato cospiratore.
L'arcivescovo di Napoli continuava a perseguitarla e inviò a Pio IX delle lettere che era riuscito a sequestrare al fine di farle negare la libertà; solo con la complicità della madre riesce a lasciare il conservatorio, ma saputo che era stato emanato nei suoi confronti un ordine di arresto, scappa a Capua dove ottiene la protezione di due sacerdoti, non sufficiente a evitarle l'arresto, organizzato dall'indomito Arcivescovo di Napoli. Cercò di suicidarsi, non ci riuscì e dovette superare un anno di isolamento. Muore la madre ed Enrichetta medita ma non prova una nuova fuga e tenta ancora la via diplomatica. Entrata ormai nelle reti cospirative va clandestinamente a Napoli, dove cambia diciotto abitazioni in sei anni e trentadue donne di servizio. Elaborò un sistema di controspionaggio per depistare i poliziotti in borghese messi alle sue costole.
Garibaldi entra a Napoli e Enrichetta riconquista la libertà. Pubblica le sue memorie; il libro viene ripubblicato in francese, inglese, spagnolo, tedesco, greco, ungherese e apprezzato da Manzoni. Nel 1866 pubblicò “Un delitto impunito”, storia dell'assassinio di un educanda da parte di un sacerdote respinto dalla fanciulla. Fu corrispondente di giornali politici, entrò a far parte di numerose associazioni e il suo impegno maggiore fu nella Loggia Massonica Il Vessillo della Carità ed Annita.
Nel 1866 pubblicò un Proclama alla Donna Italiana in cui esortava le donne a sostenere la causa nazionale.
Nel 1867 fece parte del Comitato femminile napoletano di sostegno al disegno di legge di Salvatore Morelli per i diritti femminili. Nel 1869 prese parte all'anticoncilio del “libero pensiero” organizzato durante lo svolgimento del Concilio Vaticano.
Non ebbe nessun riconoscimento ufficiale, Garibaldi non fece in tempo a firmare il decreto con cui intendeva nominarla ispettrice degli educandi di Napoli. La dimenticarono e a settant'anni viveva vedova, modesta e solitaria, dimenticata da tutti.